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sabato 13 ottobre 2012

Quasi amici

Quasi amici: la realtà che si scontra con la favola

Philippe, miliardario paraplegico, è alla ricerca di un badante personale. Driss, giovane immigrato senegalese con vari problemi, si presenta come candidato, ma in realtà non ha alcuna intensione di farsi assumere: vuole soltanto ottenere il sussidio di disoccupazione.
Successivamente il ragazzo torna al piccolo appartamento che condivide con la sua famiglia in uno squallido sobborgo. Sua zia, stanca ormai di non aver avuto sue notizie per quasi sei mesi, lo butta fuori di casa
Il giorno dopo, Driss torna alla villa di Philippe per ritirare i suoi documenti e gli viene comunicato, con suo enorme stupore, che è stato assunto per un periodo di prova della durata di un mese.

Data la profonda disabilità di Philippe, Driss è costretto ad assisterlo in ogni momento della sua vita, scoprendone con stupore aspetti completamente diversi da quel che si aspettava. Nonostante alcune difficoltà iniziali, Driss si prende diligentemente cura del suo assistito, aiutandolo a non cadere in depressione a causa del suo stato.
In seguito si scopre che Philippe intrattiene una relazione epistolare con Eleonore. Molto divertenti su questo proposito sono i molteplici interventi di Dress:

"E se è una cozza?”
“Non mi interessa, con lei voglio un rapporto spirito e spirito!”
“Sì ma se lei è una cozza allora è un rapporto tra spirito e cozza!”


La donna però non è a conoscenza della disabilità Philippe, e Driss lo incoraggia ad incontrarla. Il ragazzo diventa così l'elemento cardine che smuove le acque di un mare piatto e alto borghese fatto di fin troppe rigide regole, si trasforma in un portatore sano di vitalità e scurrilità nella vita di Philippe, portandolo cambiargli in meglio la vita.
Molto toccante il discorso che fa Philippe quando qualcuno fa notare che Dress, dato il suo passato, potrebbe non avere “nessuna pietà” con lui:

E' esattamente questo quello che voglio: nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica.
E' vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute. Allora di tutto il resto a questo punto, nel mio stato, come dici tu, da dove viene, che cosa ha fatto... io me ne frego.”

I registi Olivier Nakache e Eric Toledano realizzano un film tenero e “duro” allo stesso tempo,
commuovente, ma che fa morire dalle risate, rappresentando due estremi della società con una tenerezza e una bellezza senza eguali, il tutto senza essere mai scontati: la storia non segue neanche per un momento i soliti intrecci sentimentali come incontro – unione – scontro – riconciliazione, cosa che lo spettatore gradirà non poco.
La pellicola inoltre riesce a infondere un'aria prettamente realistica ad un film che poteva facilmente naufragare in acque favolistiche.
Il merito è anche di un cast straordinario che ha avuto il coraggio di allontanarsi dalle fisionomie dei personaggi originali senza però allontanarsi dalla trama.
In conclusione, un film bellissimo, che saprà sorprendere anche i più scettici.