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martedì 24 luglio 2012

Biancaneve di Tarsem Singh


Nel 2010 ci aveva pensato Tim Burton a riportare sul grande schermo “Alice in Wonderland”, e il film è stato un successo quasi senza precedenti, piazzandosi nella decima posizione dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Poi è stata la volta di “Cappuccetto rosso sangue” nel 2011, diretto da Catherine Hardwicke, stessa regista di Twilight, e la trama sembrava persino più banale e deprimente di quest'ultimo. Ora invece tocca a “Biancaneve”, film del 2012 diretto da Tarsem Singh.
La storia è sempre la stessa: ossessionata dalla propria bellezza la matrigna cattiva (Julia Roberts) rinchiude la povera principessa tra le mura del proprio castello subito dopo la morte del padre, e ogni giorno chiede al suo specchio, “specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” Ma in uno di questi giorni lo specchio le da una risposta diversa: Biancaneve (Lily Collins) è la più bella. Livida d'invidia la regina chiama il suo fedele servo, e gli chiede di portare la principessa nel bosco per poi ucciderla, e come prova della sua morte dovrà portargli il suo cuore.
Riuscita a mettersi in salvo Biancaneve trova rifugio nella casa di un gruppo di nani, che invece di essere semplici minatori, sono esperti ladri.
Lily Collins veste i panni di Biancaneve, dove in questo film non le somiglia minimamente (inoltre, per tutta la durata della pellicola non si può far a meno di notare le sue enormi sopracciglia), ne da una brillante prova di recitazione.
La vera punta di diamante nel film è la matrigna cattiva interpretata da Julia Roberts, che la riempie non solo di cattiveria, ma anche di fascino e molta ironia. Celebre la frase dove descrive con disprezzo e sarcasmo la figliastra: “bla, bla, bla... non sono neri i suoi capelli, sono corvini, ha diciotto anni e la sua pelle non ha mia visto il sole, per forza è bella!
Forse non sarà la più bella del reame, ma per tutto il tempo non fa che oscurare Biancaneve, dando l'impressione che fosse lei la vera protagonista.
Ma Julia Roberts non basta per risollevare le sorti del film: i vestiti di Eiko Ishioka sono vistosamente troppo voluminosi e colorati, la stessa Julia Roberts ha raccontato che i suoi costumi erano talmente ingombranti che non era facile muoversi dopo averli indossati, al punto che durante una scena si era fatta anche male.
La poi trama si presenta banale e scontata, con fin troppi riferimenti, gli spettatori sono costretti a sopportare sette nani a dir poco irritanti e maneschi, un principe ai limiti dell'ingenuità (per non dire della stupidità) e una Biancaneve che vuole imitare troppo Robin Hood.
Peccato per il film, perché l'idea di base era buona, andava bene rivisitare o modificare una favola antica, però bisogna averne anche le capacità.




Il prossimo film basato sulla favola sarà “Biancaneve e il Cacciatore”: Si spera vivamente in qualcosa di meglio.


Voto: 2/5

1 commento:

  1. Meraviglia delle meraviglie un 2° post. Veronica, sei la gioia dei miei occhi! E io che non so nulla di Biancaneve. Ti adoro. tvb

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