Nel 2010 ci aveva pensato Tim Burton a riportare sul grande schermo
“Alice in Wonderland”, e il film è stato un successo
quasi senza precedenti, piazzandosi nella decima posizione dei film
che hanno incassato di più nella storia del cinema. Poi è stata la
volta di “Cappuccetto rosso sangue” nel 2011, diretto da
Catherine Hardwicke, stessa regista di Twilight, e la trama sembrava
persino più banale e deprimente di quest'ultimo. Ora invece tocca a
“Biancaneve”, film del 2012 diretto da Tarsem Singh.
La storia è sempre
la stessa: ossessionata dalla propria bellezza la matrigna cattiva
(Julia Roberts) rinchiude la povera principessa tra le mura del
proprio castello subito dopo la morte del padre, e ogni giorno chiede
al suo specchio, “specchio specchio delle mie brame, chi è la
più bella del reame?” Ma in uno di questi giorni lo specchio
le da una risposta diversa: Biancaneve (Lily Collins) è la più
bella. Livida d'invidia la regina chiama il suo fedele servo, e gli
chiede di portare la principessa nel bosco per poi ucciderla, e come
prova della sua morte dovrà portargli il suo cuore.
Riuscita a mettersi
in salvo Biancaneve trova rifugio nella casa di un gruppo di nani,
che invece di essere semplici minatori, sono esperti ladri.
Lily Collins veste i
panni di Biancaneve, dove in questo film non le somiglia minimamente
(inoltre, per tutta la durata della pellicola non si può far a meno
di notare le sue enormi sopracciglia), ne da una brillante prova di
recitazione.
La vera punta di
diamante nel film è la matrigna cattiva interpretata da Julia
Roberts, che la riempie non solo di cattiveria, ma anche di fascino e
molta ironia. Celebre la frase dove descrive con disprezzo e sarcasmo
la figliastra: “bla, bla, bla... non sono neri i suoi capelli,
sono corvini, ha diciotto anni e la sua pelle non ha mia visto il
sole, per forza è bella!”
Forse non sarà la
più bella del reame, ma per tutto il tempo non fa che oscurare
Biancaneve, dando l'impressione che fosse lei la vera protagonista.
Ma Julia Roberts non
basta per risollevare le sorti del film: i vestiti di Eiko
Ishioka sono vistosamente troppo voluminosi e
colorati, la stessa Julia Roberts ha raccontato che i suoi costumi
erano talmente ingombranti che non era facile muoversi dopo averli
indossati, al punto che durante una scena si era fatta anche male.
La poi trama si
presenta banale e scontata, con fin troppi riferimenti, gli
spettatori sono costretti a sopportare sette nani a dir poco
irritanti e maneschi, un principe ai limiti dell'ingenuità (per non
dire della stupidità) e una Biancaneve che vuole imitare troppo
Robin Hood.
Peccato per il film,
perché l'idea di base era buona, andava bene rivisitare o modificare
una favola antica, però bisogna averne anche le capacità.
Il prossimo film
basato sulla favola sarà “Biancaneve e il Cacciatore”: Si spera
vivamente in qualcosa di meglio.
Voto: 2/5
Meraviglia delle meraviglie un 2° post. Veronica, sei la gioia dei miei occhi! E io che non so nulla di Biancaneve. Ti adoro. tvb
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