Ormai è celebre la tendenza del
cinema contemporaneo a
rinnovare il repertorio dei
classici,e il regista Sanders
non fa eccezione, pescando
tra le fiabe quella dei fratelli Grimm,
una delle più famose, e realizza un film
in costume di tutto rispetto,
contraddistinto da modifiche sostanziali
nella trama e nella caratterizzazione dei
personaggi di “Biancaneve e il
Cacciatore”.
Rilevanti sono i “ritocchi” apportati alla struttura
stessa della pellicola.
Sanders rivoluziona in tutto
e per tutto la protagonista: Biancaneve diventa una
guerriera, una Giovanna D'arco a tutti gli effetti,
che per fronteggiare la matrigna viene addestrata
all'arte della guerra proprio dal cacciatore,
compiendo la sua ascesa a colpi di spada e
coraggio. Biancaneve ha una nuova identità,
più decisa, più da
eroina, e si rivolge al pubblico femminile negandogli
ogni abituale gratificazione: nessun principe azzurro
dalla chioma fluente e la spada tratta in sella ad un
bianco destriero trae in salvo la principessa, che al contrario
si salva quasi da sola, e viene “supportata” da un team
di uomini fuori dal comune (sette nani minatori convertiti
al furto e un cacciatore vedovo e sbronzo).
Ma la particolarità del film sta nella psicologia dei
personaggi. Per la prima volta in assoluto si comprende
il passato della regina Ravenna, spietata sterminatrice di
fanciulle e regni, che nella pellicola appare agli occhi
dello spettatore decisamente più umana, ma anche molto
più crudele.
E allora si costruiscono psicologie definite, e un background
profondo a figure prima d'ora sempre trascurate
(si veda il cacciatore), attribuendo loro un nome, un passato
e un trauma che ne giustifichi il loro modo d'essere
e le loro azioni.
Anche la protagonista dalle “labbra rosso sangue”
e “chioma di nero fulgore”, sopravvissuta all'immancabile
mela grazie al fatidico bacio, ha un passato e una
psicologia molto più profonda, che la portano a lottare
per la vita e la libertà.
E se convince la protagonista forte delle sue debolezze,
volta alle scelte estreme e proiettata verso lo scontro
uno a uno con la propria matrigna, che armata di scudo
e corazza, guida coraggiosamente le schiere dei suoi
fedelissimi all’assalto delle mura del castello, meno
convincente è chi la interpreta: Kristen Stewart sembra
essere affetta dalla stessa e monotematica espressione
sofferente che la perseguita da anni inTwilight.
Se la si vuole paragonare alla sua antagonista poi è
ancora peggio.
Charlize Theron nel suo ruolo di perfida matrigna è
decisamente “superba”. Crudele al punto giusto, tanto
da far rizzare i capelli in testa.
Chris Hemsworth (il
cacciatore) invece per il momento è stato apprezzato soltanto per il
suo ruolo in Thor (tralasciando il suo ruolo in “Quella Casa nel
Bosco”) , passa positivamente il primo bando di prova post-Thor.
Anche se il ruolo del Cacciatore sembra molto simile a quello del
dio del tuono, molto fisico, per certi versi arrogante, ma sotto
sotto buono e con un cuore tenero.
Per quanto
riguarda la sceneggiatura, essa ha regalato momenti di pura e
stupefacente azione, alternata però con pause forse un po' troppo
lunghe, ma in compenso la pellicola sembra essere molto più
realistica delle altre trasposizioni cinematografiche.
Scrivendo di un
film dark-fantasy, sembra difficile non descrivere le ambientazioni e
gli effetti speciali usati per rendere ancora più spettacolare il
film.
La “foresta nera” a dire il vero non è mai stata così
“nera”: la fiaba per bambini è soltanto un vago e pallido
ricordo, e ad un certo punto è sembra quasi di vedere un horror, con
creature orrende che appaiono per ogni dove.
Il troll che attacca
Biancaneve e il cacciatore ai confini della foresta è stato
realizzato magnificamente, e questo ne è solo un esempio, un ottimo
effetto visivo è stato compiuto anche con l’esercito delle tenebre
della perfida regina Ravenna.
Forse il make up digitale è stato
probabilmente in certi aspetti troppo trascurato, e trattandosi di
una grossa produzione forse si poteva fare di più.
Al contrario, i
combattimenti anche non essendo al centro della storia, hanno dato
una magnifica idea di una vera e propria battaglia epica.
In conclusione si
può di sicuro affermare che “Biancaneve e il Cacciatore”, pur
avendo qualche difetto nella scelta degli attori, è il miglior
adattamento cinematografico tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm, la
scelta che sembrava azzardata di rendere “adulto” il racconto è
stata vinta da tutti coloro che c'avevano investito, passando l'esame
quasi a pieni voti.
Per questo la
visione del film è assolutamente consigliata, in modo da avere
finalmente una visione differente (ma non per questo meno bella), più
coinvolgente e realistica di una delle fiabe più antiche della
storia.
E' chiaro anche
che se siete amanti della storia originale potrete lievemente (si fa
per dire) rimanere stupiti dal cambiamento, ma a volte cambiare
sembra l’unica scelta possibile per non rimanere intrappolati nel
passato.
Voto:
3/5