Locandina originale del film. |
Will Hunting – Genio ribelle è stato il film per
il quale ho versato più lacrime in assoluto, sepolta tra i cuscini del mio
divano, e la morte di uno degli attori più bravi di tutti i tempi, a mio
parere, mi ha fatto ripensare a questo film.
Ma andiamo con ordine.
La storia ci parla di
un ragazzo prodigio, Will Hunting (Matt Damon), che fa le pulizia per il MIT
(La famosa università conosciuta anche come Massachusetts Institute of
Technology). Nonostante le sue
prodigiose e strabilianti conoscenze in
ambito matematico, sarà anche costretto ad affrontare e superare le sue paure,
specialmente la paura dell'abbandono, a causa del fatto che, essendo un orfano,
è stato respinto da tutte le famiglie, e non solo: in una di queste ha subito
anche violenze...
Diversamente da come
si può pensare, dato che il film è ambientato a Boston, le riprese sono state
fatte a Toronto. Anche le riprese interne del MIT e di Harvard sono state
girate nell’università di Toronto, la causa sta nel fatto, almeno per quanto
riguarda Harvard, che l’università non consente riprese sulla sua proprietà, ma
ha consentito riprese limitate dopo l’intervento di un proprio alunno: John Lithgow
Anche l'ufficio di Sean (Robbie
Williams) è stato costruito a
Toronto, in una esatta replica
di uno al college.
La meravigliosa
sceneggiatura del film è firmata da Matt Damon e Ben Affleck, i quali per
questo hanno meritatamente vinto l’Oscar.
Inizialmente i due avevano pensato ad
un thriller: un giovane uomo per le strade di South Boston, che possiede un'intelligenza
superiore, mirato dall'FBI.
Inutile aggiungere che, se avessero
concluso una cosa del genere, avrei iniziato a fabbricare bambole voodoo.
Fortunatamente l’allora presidente
della Castle Rock Entertainment, Rob Reiner, li esortò ad abbandonare l'aspetto
thriller della storia e di concentrarsi sul rapporto tra Will Hunting (M. Damon)
e lo psicologo Sean (R. Williams, che grazie a quel ruolo, ha più che
meritatamente vinto l’Oscar).
Robbie Williams dopo aver vinto l'Oscar. |
In conclusione, la Castle Rock Entertainment
acquistò la sceneggiatura per la modica somma di 675.000 $.
Logo della Castle Rock Entertainment. |
Tuttavia gli studi
rifiutarono di ingaggiare Affleck e Damon come protagonisti: molti dirigenti
dello studio volevano Brad Pitt e Leonardo DiCaprio in quei ruoli.
Ma il destino, come si sa, andrà
diversamente.
Al Momento Damon e Affleck erano
riuniti a Castle Rock (città degli Stati Uniti d'America, situata nella Contea di Douglas, nello stato del Colorado), il regista Kevin Smith stava
lavorando con Affleck al film “Generazione X”, e vedendo che Affleck e Damon
stavano avendo problemi con la casa di produzione, portò la sceneggiatura alla Miramax.
Logo della Miramax. |
Dopo l'acquisto dei diritti dalla
Castle Rock Entertainment, Miramax diede finalmente il via libera per la
produzione del film.
Molti registi famosi furono considerati attentamente, tra cui Mel Gibson e Steven Soderbergh(“Sesso, bugie e videotape”, e più recentemente “Ocean's Eleven” e “Effetti collaterali”).
Affleck e Damon scelsero in seguito Gus Van Sant (Psycho, 1998), con il consenso della Miramax, il cui lavoro su film precedenti come Drugstore Cowboy (1989) aveva lasciato loro una buona impressione.
Durante le riprese, il
cast si impegnò in una notevole prova d’improvvisazione
durante le prove. Robin Williams,
Ben Affleck e
Minnie Driver diedero un contributo significativo per approfondire
i caratteri e la psicologia dei loro personaggi: la scena della terapia in
cui San parla di piccole “imperfezioni” della moglie morta, era
una scena improvvisata, che prese
tutti di sorpresa. Secondo Damon ,
questo ha causò il leggero spostamento della telecamera su e giù, dato che il
cameraman rise così forte da non potersi trattenere.
Lo so che dovrei
parlare anche della trama del film un po’ più approfonditamente, ma cosa si può
dire di un capolavoro del genere?
Ogni commento mi sembra superfluo perché il film
può parlare anche da solo, basti solo
sapere che la storia apre letteralmente il cuore: è la storia infrangibile di un carattere
fragile come quello di Will, un ragazzo spaccato tra un passato difficile e un
presente abbastanza incolore (per uno come lui): Quando Will fa notare a
Chuckie, il suo migliore amico, che la sua vita gli va bene così com’è, e che
nonostante le sue opportunità non vuole cambiare niente, ne deriva uno dei
discorsi che ho apprezzato di più:
Chuckie e Will in una scena del film. |
Chuckie: Senti, sei il mio migliore amico perciò non
prendertela a male, ma se fra vent'anni tu ancora vivrai qui e verrai a casa
mia a vedere le partite e farai sempre il muratore, cazzo io ti uccido. Non è
una minaccia, è un fatto. Ti uccido, cazzo.
Will: Ma di che diavolo stai parlando?
Chuckie: Tu hai una cosa che non ha nessuno di noi.
Will: Oh, piantala! Sempre la solita storia; lo devo a me stesso, devo fare questo, quello... e se non volessi farlo?
Chuckie: No no no no. Vaffanculo. Non lo devi a te stesso, lo devi a me. Perché domani mi sveglierò e avrò cinquant'anni, e farò ancora questo schifo. Ma non fa niente, va benissimo. Tu sei seduto su un biglietto della lotteria, ma sei troppo smidollato per incassarlo. Ed è una stronzata. Perché farei qualsiasi cosa per avere quello che hai tu, e lo farebbero anche gli altri ragazzi. Sarebbe un insulto a noi se tra vent'anni stessi ancora qui. Startene qui, cazzo, è uno spreco di tempo.
Will: Non puoi saperlo.
Chuckie: Ah no?
Will: No, non puoi saperlo.
Chuckie: Ah, non posso saperlo. Be', ti dico quello che so. Ogni giorno passo a casa tua a prenderti con la macchina, usciamo, ci facciamo qualche birra, qualche risata, ed è fico. Sai qual è la parte migliore della mia giornata? Sono circa dieci secondi, da quando volto l'angolo fino a quando arrivo alla tua porta. Perché penso che magari arrivo là, busso alla porta e tu non ci sei più. Niente addio, niente arrivederci, niente. Sparito, via. Non so molte cose, ma questa la so.
Will: Ma di che diavolo stai parlando?
Chuckie: Tu hai una cosa che non ha nessuno di noi.
Will: Oh, piantala! Sempre la solita storia; lo devo a me stesso, devo fare questo, quello... e se non volessi farlo?
Chuckie: No no no no. Vaffanculo. Non lo devi a te stesso, lo devi a me. Perché domani mi sveglierò e avrò cinquant'anni, e farò ancora questo schifo. Ma non fa niente, va benissimo. Tu sei seduto su un biglietto della lotteria, ma sei troppo smidollato per incassarlo. Ed è una stronzata. Perché farei qualsiasi cosa per avere quello che hai tu, e lo farebbero anche gli altri ragazzi. Sarebbe un insulto a noi se tra vent'anni stessi ancora qui. Startene qui, cazzo, è uno spreco di tempo.
Will: Non puoi saperlo.
Chuckie: Ah no?
Will: No, non puoi saperlo.
Chuckie: Ah, non posso saperlo. Be', ti dico quello che so. Ogni giorno passo a casa tua a prenderti con la macchina, usciamo, ci facciamo qualche birra, qualche risata, ed è fico. Sai qual è la parte migliore della mia giornata? Sono circa dieci secondi, da quando volto l'angolo fino a quando arrivo alla tua porta. Perché penso che magari arrivo là, busso alla porta e tu non ci sei più. Niente addio, niente arrivederci, niente. Sparito, via. Non so molte cose, ma questa la so.
E per finire in bellezza, il monologo che amo
di più al mondo, quello che Sean fa a Will, dopo che quest’ultimo lo ha
provocato attraverso un suo dipinto nel suo studio, arrivando alla deduzione
(sbagliata) che la moglie lo avesse lasciato.
“Sean: Pensavo a quello che mi hai detto l'altro giorno,
riguardo il mio dipinto.
Will: Ah.
Sean: Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci. Poi ho capito una cosa, e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo, e da allora non ho più pensato a te. Sai che cosa ho capito?
Will: No.
Sean: Sei solo un ragazzo. Tu non hai la minima idea delle cose di cui parli.
Will: Grazie tante.
Sean: Non c'è di che. Non sei mai stato fuori Boston?
Will: No signore.
Sean: Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti... Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto... mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta... ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? ‘Ancora una volta sulla breccia cari amici!’... ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l'ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile... non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine ‘orario delle visite’ non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c'è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa, capo.”
Will: Ah.
Sean: Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci. Poi ho capito una cosa, e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo, e da allora non ho più pensato a te. Sai che cosa ho capito?
Will: No.
Sean: Sei solo un ragazzo. Tu non hai la minima idea delle cose di cui parli.
Will: Grazie tante.
Sean: Non c'è di che. Non sei mai stato fuori Boston?
Will: No signore.
Sean: Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti... Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto... mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta... ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? ‘Ancora una volta sulla breccia cari amici!’... ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l'ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile... non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine ‘orario delle visite’ non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c'è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa, capo.”
Un Film assolutamente
da non perdere.
Voto:
5/5
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