La
presenza dei vampiri nelle pellicole cinematografiche ha sicuramente
radici ben molto profonde, e mi viene difficile quale sia in assoluto
il primo film sui vampiri della storia, ma “Le
manoir du diable” è forse
in assoluto uno dei primi film horror nella storia cinematografica.
Si
tratta essenzialmente di un corto di circa tre minuti, pubblicato per
la prima volta alla vigilia di Natale del 1896 nel teatro Robert
Houdin, a Parigi.
Ma
credo che difficilmente gli spettatori che quel giorno erano andati a
vedere il corto, o lo stesso regista – Georges
Méliès – si sarebbero mai immaginati che proprio da quella
pellicola, che durava poco più di tre minuti, ne sarebbe scaturito
il successo non solo dei film di genere horror (anche se di horror
quel corto aveva poco e nulla anzi, il suo scopo era di far
principalmente divertire il pubblico), ma anche quello dei vampiri
nel cinema.
Da
quell'unico corto ne scaturirono montagne di film, e solo per citarne
alcuni esempi: “Dracula”, prodotto in Russia nel 1920, e di cui
nessuna copia è sopravvissuta, “Nosferatu il vampiro” (Germania
1922), “La figlia di Dracula” (USA 1936), “Il figlio di Dracula
(USA 1943), “L'invasione degli ultracorpi” (USA 1956) e molti
altri.
Nel
1994 esce “Intervista col vampiro”, trasposizione cinematografica
dell'omonimo romanzo di Anne Rice e, nonostante le varie omissioni e
differenze rispetto al libro, la pellicola fu un successo, incassando
230 milioni di dollari.
Ancora oggi viene da molti ricordato come uno
dei migliori, e più popolari, film sui vampiri.
La storia
viene ambientata a San Francisco, mentre un giornalista ascolta
interessato la storia di Louis (Brad Pitt):
un ricco proprietario terriero che ha la “particolarità” di
essere un vampiro.
La
vicenda si sposta nel 1791, e colui che ha trasformato Louis si
chiama Lestat (Tom Cruise), il quale diviene il suo mentore. Ben
presto i due iniziano subito a “mietere vittime” nella “Taverne
du chat noir”, come negli ambienti nobili di New Orleans.
La
pellicola, diretta da Neil Jordan,
ovviamente
è un po' – molto – gotica, ma è anche capace di rivalutare del
tutto e in maniera magistrale, la figura del vampiro che era stata
affrescata fino a quei anni.
Altra
pellicola popolare e molto più recente è sicuramente quella della
“Twilight saga” ma, a quanto sembra, davanti a questa ennesima
“avventura vampiresca” pochi estimatori del genere ne sono
rimasti pienamente soddisfatti, se non nessuno.
Twilight
e tutt'altro che una storia dell'horror. Quando sono andata per la
prima volta a vederlo al cinema, sopra la locandina stava posizionato
nella categoria, in maniera palesemente erronea, “Azione/Horror”.
Evidentemente chi aveva avuto la brillante idea di scriverlo o non
aveva visionato il film e sentendo la parola “vampiri” ha sparato
un nome e una tipologia a caso, o soffriva prepotentemente di
cataratta. Twilight è una saga prettamente adolescenziale, piena di
dialoghi tipici per quella fascia d'età che se portati per le lunghe
possono apparire noiosi e assolutamente banali.
Parte
del problema è sicuramente anche dato da parte della regia (almeno
per quanto riguarda la prima trasposizione cinematografica), ma il
vero tallone d'Achille di tutta l'intera saga, sembrano proprio
essere gli attori, che hanno una mimica, un'espressione facciale e di
linguaggio simile a quella di un cucchiaino. Un qualche esempio? Per
il mio modesto parere – ma non tutti possono essere d'accordo con
me – nella scena dell'aula di scienze, dove i protagonisti si
siedono per la prima volta l'uno accanto all'altro, Edward più che
tormentato e attratto dall'odore di Bella, sembra che le stia quasi
vomitando addosso. Per non parlare (ma qui le “doti artistiche”
di Pattinson non c'entrano nulla) di quando il protagonista si mostra
alla luce del sole e sembra che soffra di qualche problema di acne.
E
le scene di azione? Praticamente inesistenti, e per la bellezza di
centodiciassette minuti si ripete soltanto un susseguirsi di frasi
scontate e banali del tipo: “Edward ti amo” e “Bella tu sei
tutta la mia vita adesso”.
In
sostanza, non è uno dei peggiori film che abbia mai visto, ma
sicuramente neanche uno dei migliori, e sembra assolutamente perfetto
per gli spettatori al quale è indirizzato: un pubblico
quattordicenne.
Finalmente Vampiri al cinema! Erano 4 mesi che non ti vedevo sul blog! Che bello!
RispondiEliminanon avevo visto bene è già al 4 posto della tua classifica
RispondiEliminaproprio un bell'articolo! Complimenti! Mi hai fatto venir voglia di guardare "intervista col vampiro". Credo che metterò da parte le mie rimostranze per i vampiri determinate da tutte le stupide e insulse saghe che sono nate sul genere dopo che è scoppiata la moda e lo guarderò. In fondo Brad Pitt merita eccome!
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