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venerdì 29 agosto 2014

Will Hunting – Genio ribelle



Locandina originale del film.

Will Hunting – Genio ribelle è stato il film per il quale ho versato più lacrime in assoluto, sepolta tra i cuscini del mio divano, e la morte di uno degli attori più bravi di tutti i tempi, a mio parere, mi ha fatto ripensare a questo film.
 Ma andiamo con ordine.
La storia ci parla di un ragazzo prodigio, Will Hunting (Matt Damon), che fa le pulizia per il MIT (La famosa università conosciuta anche come Massachusetts Institute of Technology).  Nonostante le sue prodigiose e strabilianti  conoscenze in ambito matematico, sarà anche costretto ad affrontare e superare le sue paure, specialmente la paura dell'abbandono, a causa del fatto che, essendo un orfano, è stato respinto da tutte le famiglie, e non solo: in una di queste ha subito anche violenze...

domenica 21 aprile 2013

I vampiri al cinema


La presenza dei vampiri nelle pellicole cinematografiche ha sicuramente radici ben molto profonde, e mi viene difficile quale sia in assoluto il primo film sui vampiri della storia, ma “Le manoir du diable” è forse in assoluto uno dei primi film horror nella storia cinematografica.
Si tratta essenzialmente di un corto di circa tre minuti, pubblicato per la prima volta alla vigilia di Natale del 1896 nel teatro Robert Houdin, a Parigi.

Ma credo che difficilmente gli spettatori che quel giorno erano andati a vedere il corto, o lo stesso regista – Georges Méliès – si sarebbero mai immaginati che proprio da quella pellicola, che durava poco più di tre minuti, ne sarebbe scaturito il successo non solo dei film di genere horror (anche se di horror quel corto aveva poco e nulla anzi, il suo scopo era di far principalmente divertire il pubblico), ma anche quello dei vampiri nel cinema.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ted: Un'insopportabile orso

John è un bambino timido e introverso, che non riesce a fare amicizia con i suoi coetanei, così riceve in regalo dai genitori un bel orsacchiotto di peluche: il bambino si affeziona talmente al pupazzo che esprime il desiderio che questo possa prendere vita e stare per sempre con lui. Inaspettatamente il suo desiderio si realizza.

lunedì 26 novembre 2012

Breaking Bawn - parte 2


Nell'ultimo capitolo della serie Isabella Swan, detta anche Bella, si era lasciata trasformare in vampira dal suo amato Edward dopo aver partorito, e proprio partendo con l'ultima immagine dei suoi occhi color rosso fuoco, ora viene svelato il seguito.

sabato 10 novembre 2012

Viva l'Italia: Uno spaccato di verità.

Il film è diretto da Massimiliano Bruno, al suo secondo esordio in regia.
Il film, li quale in parte è stato girato all'Aquila, pone una domanda cui pochi si sono fatti:
Cosa accade se un politico a causa di un grave malore perde i freni inibitori e dice tutto ciò che gli passa per la testa diventando così una minaccia per se stesso e per il suo partito?
E' a questa domanda che il regista cerca di dare una realistica risposta, anche se nel filmato non mancano numerose e gustose gag divertenti. Un film sicuramente da non perdere, uno dei pochi film italiani degli ultimi anni che è capace di far ridere a crepapelle, commuovere e riflettere allo stesso tempo.

sabato 13 ottobre 2012

Quasi amici

Quasi amici: la realtà che si scontra con la favola

Philippe, miliardario paraplegico, è alla ricerca di un badante personale. Driss, giovane immigrato senegalese con vari problemi, si presenta come candidato, ma in realtà non ha alcuna intensione di farsi assumere: vuole soltanto ottenere il sussidio di disoccupazione.
Successivamente il ragazzo torna al piccolo appartamento che condivide con la sua famiglia in uno squallido sobborgo. Sua zia, stanca ormai di non aver avuto sue notizie per quasi sei mesi, lo butta fuori di casa
Il giorno dopo, Driss torna alla villa di Philippe per ritirare i suoi documenti e gli viene comunicato, con suo enorme stupore, che è stato assunto per un periodo di prova della durata di un mese.

Data la profonda disabilità di Philippe, Driss è costretto ad assisterlo in ogni momento della sua vita, scoprendone con stupore aspetti completamente diversi da quel che si aspettava. Nonostante alcune difficoltà iniziali, Driss si prende diligentemente cura del suo assistito, aiutandolo a non cadere in depressione a causa del suo stato.
In seguito si scopre che Philippe intrattiene una relazione epistolare con Eleonore. Molto divertenti su questo proposito sono i molteplici interventi di Dress:

"E se è una cozza?”
“Non mi interessa, con lei voglio un rapporto spirito e spirito!”
“Sì ma se lei è una cozza allora è un rapporto tra spirito e cozza!”


La donna però non è a conoscenza della disabilità Philippe, e Driss lo incoraggia ad incontrarla. Il ragazzo diventa così l'elemento cardine che smuove le acque di un mare piatto e alto borghese fatto di fin troppe rigide regole, si trasforma in un portatore sano di vitalità e scurrilità nella vita di Philippe, portandolo cambiargli in meglio la vita.
Molto toccante il discorso che fa Philippe quando qualcuno fa notare che Dress, dato il suo passato, potrebbe non avere “nessuna pietà” con lui:

E' esattamente questo quello che voglio: nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica.
E' vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute. Allora di tutto il resto a questo punto, nel mio stato, come dici tu, da dove viene, che cosa ha fatto... io me ne frego.”

I registi Olivier Nakache e Eric Toledano realizzano un film tenero e “duro” allo stesso tempo,
commuovente, ma che fa morire dalle risate, rappresentando due estremi della società con una tenerezza e una bellezza senza eguali, il tutto senza essere mai scontati: la storia non segue neanche per un momento i soliti intrecci sentimentali come incontro – unione – scontro – riconciliazione, cosa che lo spettatore gradirà non poco.
La pellicola inoltre riesce a infondere un'aria prettamente realistica ad un film che poteva facilmente naufragare in acque favolistiche.
Il merito è anche di un cast straordinario che ha avuto il coraggio di allontanarsi dalle fisionomie dei personaggi originali senza però allontanarsi dalla trama.
In conclusione, un film bellissimo, che saprà sorprendere anche i più scettici.


mercoledì 19 settembre 2012

Il Cavaliere oscuro - il ritorno. Un connubio perfetto tra suspance e azione


Devo ammetterlo, non sono molto esperta di fumetti, ma siccome tutti in famiglia li leggevano non ho potuto far a meno di “apprendere” qualcosa, poi da quando i fumetti hanno “traslocato” nel cinema (si veda X Man, Spiderman, Ironman, Thor, Capitan America, ecc...) sono diventata praticamente una fan dei Supereroi.
L'ultimo che mi sono andata a vedere al cinema è stato “Il cavaliere oscuro – il ritorno”, e c'è da premettere che avevo già visionato i primi due film della saga, e che avevo in special modo apprezzato il secondo, “Il cavaliere oscuro”.
Nei fumetti il personaggio di Batman debutta sul numero 27 di Detective Comics del maggio 1939, pubblicato dalla National, oggi detta “DC Comics”.
 
Il personaggio fu creato da Bob Kane e Bill Finger, ed è diventato una dei simboli più importanti dei fumetti dei supereroi.
Per la creazione del personaggio Kane si ispirò dai progetti ingegneristici di Leonardo da Vinci e dalle visioni suggerite da due film in particolare: “Il segno di Zorro” del 1920, con l'eroe solitario che combatte contro le ingiustizie, e l'horror “The Bat”. A questi si devono poi aggiungere anche l'influenza dei così detti “pulp magazine” (economiche riviste di racconti che ebbero un discreto successo tra il 1920 e il 1950).
 Ma, tornando al film:
Sono passati otto anni dagli avvenimenti de “Il cavaliere oscuro”, e la città di Gotham gode di un meritato periodo di pace: con il decreto Dent, promulgato in seguito alla tragica morte dello stesso procuratore distrettuale, il dipartimento di polizia di Gotham ha quasi eliminato tutta la criminalità organizzata.
 Brtman è scomparso, Bruce Wayne è sparito dalla circolazione, auto reclusosi nella sua grande dimora con la sua società che cade in rovina, e il Commissario Gordon si sente in colpa per aver coperto i crimini compiuti da Due Facce (Il procuratore distrettuale Dent, dopo essere impazzito) incolpando Batman, così scrive un discorso per rivelare la verità alla popolazione di Gotham, ma decide infine che essa non è ancora pronta per sentirlo.

Durante una missione di ricerca di un membro del Congresso scomparso, Gordon viene rapito e trascinato nelle fogne dallo spietato terrorista mascherato detto “Bane”, che entra in possesso del testo del discorso del commissario.
Gordon rimane ferito durante la fuga e soccorso dall'agente di pattuglia John Blake (Che anche lui riserverà delle sorprese).
La figura di Bane è quella centrale dell'antagonista della pellicola. Un super criminale, un mercenario reso mostruoso da una maschera antidolorifica che gli copre metà volto.

Il criminale prima riduce la società Wayne in bancarotta e poi ruba il segretissimo reattore nucleare convertendo il nucleo, pensato per produrre energia pulita infinita, in un letale ordigno atomico.

Mentre il protagonista è rinchiuso in una prigione in cui è impossibile uscirne, che è situato in un profondissimo pozzo, malridotto e con la schiena spezzata, Bane instaura in città una vera e propria dittatura, una tirannide, un vero e proprio regime del terrore, e affida il detonatore della bomba nucleare ad un cittadino misterioso di cui, all'inizio, non se ne sa l'identità.
Intanto Bruce ascolta impotente il piano di Bane per illudere i gothamiti e poi ucciderli tutti senza pietà, dopo aver posizionato nel pozzo un televisore, cosicché il suo prigioniero osservi la distruzione di Gotham senza poter far nulla.
 "Quando Gotham sarà in cenere, avrai il mio permesso di morire".

In questo ultimo capitolo della saga i fratelli Nolan decidono di dare una nuova sfaccettatura al termine “terrore”: dopo il “terrore” inteso come caos affrescato (per me) dal per sempre insuperabile Joker di Ledger

e quello del caso personificato da Due Facce, in questo terzo capitolo il terrore si impersona in una spaventosa e sanguinaria guerra civile.
 Mai, come in questo caso, Gotham è esplicitamente assurta a sineddoche del mondo, e questa è una megalomania che ben si adatta al capitolo finale di una delle saghe più seguite di sempre.
Riassumendo, un film spettacolare che saprà non deludere.

Certo, di sicuro non riesce ad equivalere (sia qualitativamente che emotivamente) il secondo capitolo della saga (e dubito che un altro film mai ci riuscirebbe), e non sono pochi gli “strafalcioni” ne gli episodi paradossali e inverosimili, come ad esempio il fatto che tra il secondo e il terzo capitolo della serie non ci sia un apparentemente soluzione di continuità, e la formula della trama sembra essere un po' quella della ripetizione, ma, in mezzo al racconto di cotanta articolata corruzione tanto orrore e terrore, così verosimilmente presenti nella pellicola, le azioni e la trama del film riescono a coprire quasi completamente le mancanze e a coinvolgere lo spettatore tanto da farlo rimanere con il fiato sospeso fino all'ultimo secondo.



Voto:



4/5



(Non metto 5/5 solo perché quello lo metterei comunque al secondo capitolo della saga).